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Continuità e innovazione nell’opus tsukamotiana: Nobi Fire on the Plane

Continuità e innovazione nell’opus tsukamotiana: Nobi Fire on the Planescena da "Nobi"|

Cinema Mette in discussione l’idea che il cinema sia composto da immagini in movimento, non concepisce né l’inquadratura né la sequenza. Per lui «il fotogramma non si muove»

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 7 febbraio 2015
Nobi, il nuovo film di Tsukamoto, che per certi suoi aspetti risulta essere un’ opera ricca di elementi innovativi, per altri versi felicemente riconferma alcuni dei tratti salienti della poetica di questo regista, che ancora una volta ribadisce la coerenza interna di un discorso filmico e stilistico che dura ormai da quasi trent’anni. In evidente continuità con quanto espresso precedentemente ritroviamo quel modus operandi caratteristico che regola lo stato della combinazioni audiovisive di Tsukamoto, ma che qui raggiunge un’evidenza cristallina mai sperimentata. A proposito di Kotoko avevo parlato di trasduzione stilistica1 (o cinetica) degli stati emozionali, intendendo indicare quell’atteggiamento rappresentazionale...

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