Visioni
Contraddizioni e spinte al futuro nella moderna Tehran
A teatro Sono tutte straniere le punte di diamante della ventitreesima edizione del Festival delle colline. Pone interrogativi e paure il quadro scolastico di Amir Reza Koohestani in «Summerless»
Un’immagine da «Summerless»
A teatro Sono tutte straniere le punte di diamante della ventitreesima edizione del Festival delle colline. Pone interrogativi e paure il quadro scolastico di Amir Reza Koohestani in «Summerless»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 16 giugno 2018
Gianfranco CapittaTORINO
Sono straniere le punte di diamante del Festival delle colline (da quest’anno unificatosi istituzionalmente con il Teatro Piemonte Europa di Valter Malosti) alla sua 23° edizione. Sia detto non per esterofilia, ma perché, almeno in queste prime settimane, sono di sapore greco e iraniano i brividi maggiori per lo spettatore. Non solo per la buona qualità degli spettacoli, ma per l’aroma acido e drammatico che entrambi quelle scene emanano. Il gruppo greco Blitz ha ripreso e ampliato, rendendolo più «duro», un suo precedente spettacolo, Late night ovvero il buio profondo che da anni si addensa su un popolo per le...