Politica

Contro il patto sul voto chi tuona è l’ex

Contro il patto sul voto chi tuona è l’exGiorgio Napolitano con Paolo Gentiloni – LaPresse

Legge elettorale Nel silenzio del Quirinale, Napolitano attacca "l'abnorme patto extracostituzionale" che sta alla base del modello finto tedesco, una legge che pure non gli piace. E mentre oggi l'aula della camera comincia a votare, con novità in arrivo sui collegi, il mondo sembra rovesciarsi: Re Giorgio evoca i rischi di incostituzionalità e chiama in causa il suo successore Mattarella, mentre Grillo fa il pompiere: "Avanti così"

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 giugno 2017
Quando comincia a parlare nell’aula semivuota di Montecitorio, il relatore Emanuele Fiano introduce la nuova legge elettorale partendo da un omaggio al presidente della Repubblica. Non il presidente in carica, ma l’«emerito» Giorgio Napolitano. La citazione – che è poi un elogio del compromesso, in questo caso del patto a quattro tra Pd, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega per modello finto tedesco – scivola sulla platea distratta come un già sentito: per tre anni la retorica renziana si è aggrappata alle sollecitazioni di Napolitano a fare le riforme, giustificando in tal modo ogni forzatura sulla Costituzione come sulla...

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