Lavoro
Contro la delocalizzazione solo armi spuntate e tanta demagogia
Crisi Aziendali La guerra di sopravvivenza nel settore del «bianco» viaggia a suon di fondi regionali. Ad ogni tavolo di crisi le aziende «ricattano»: o mi tagliate il costo del lavoro o chiudo
Lo stabilimento dell'Electrolux di Susegana (Treviso)Crisi Aziendali La guerra di sopravvivenza nel settore del «bianco» viaggia a suon di fondi regionali. Ad ogni tavolo di crisi le aziende «ricattano»: o mi tagliate il costo del lavoro o chiudo
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 giugno 2019Edizione 12.06.2019
A parole tutti la combattono. Nei fatti nessuno ci riesce. «Delocalizzazione» è diventata una parola comune nel mondo del lavoro dall’inizio degli anni duemila. Prima sono stati i nostri imprenditori a spostare le produzioni in Asia – il «compagno» Colaninno portò la Piaggio in Vietnam – poi è toccato a tante multinazionali scegliere il più vicino Est Europa, a cominciare con la 500 che Marchionne ha portato in Polonia a Tychy per finire con il piccolo Suv 500 L ora prodotto in Serbia a Kragujevac. La delocalizzazione colpisce trasversalmente. Ma è nel settore che una volta si chiamava «bianco» che...