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Contro la propaganda fascista non serve un’altra legge
Antifa La legge Fiano è aggiuntiva di norme già salde e efficaci. L’autore è lo stesso della legge sul negazionismo criticata dalla maggioranza degli storici italiani. Una battaglia politica e culturale, una costruzione laboriosa di egemonia sui valori dell’antifascismo, senza scorciatoie giudiziarie che possono rivelarsi un boomerang
Cimeli del fascismo – Alberto Cristofari/A3
Antifa La legge Fiano è aggiuntiva di norme già salde e efficaci. L’autore è lo stesso della legge sul negazionismo criticata dalla maggioranza degli storici italiani. Una battaglia politica e culturale, una costruzione laboriosa di egemonia sui valori dell’antifascismo, senza scorciatoie giudiziarie che possono rivelarsi un boomerang
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 14 settembre 2017
Negli scampoli di una legislatura particolarmente infelice un parlamento che rinuncia ad approvare una norma di elementare civiltà come lo ius soli trova il tempo per approvare – non sappiamo se in forma definitiva – la proposta di legge dell’onorevole Fiano. Che amplia ed estende la norma già esistente del codice penale concernente «il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista». Il nuovo dispositivo promette reclusione da sei mesi a due anni per «chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione,...