Italia
Contro la provocazione di CasaPound cerimonia affollata in ricordo degli antifascisti fucilati a Opicina
15 dicembre 1941 Centinaia di persone si sono radunate intorno alla lapide, tra le bandiere delle sezioni dell’Anpi e delle formazioni partigiane che quassù hanno combattuto, italiani sloveni e croati insieme. In risposta ai manifesti negazionisti apparsi a Trieste
La commemorazione dei partigiani uccisi al poligono di Opicina – Bruni
15 dicembre 1941 Centinaia di persone si sono radunate intorno alla lapide, tra le bandiere delle sezioni dell’Anpi e delle formazioni partigiane che quassù hanno combattuto, italiani sloveni e croati insieme. In risposta ai manifesti negazionisti apparsi a Trieste
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 17 dicembre 2019
Marinella SalviTRIESTE
CasaPound ha tappezzato di manifesti il Carso triestino. Di notte, di nascosto, e proprio in occasione dell’anniversario della fucilazione di cinque antifascisti avvenuta il 15 dicembre 1941 al poligono di tiro di Opicina. «Né vittime né martiri. Terroristi» hanno scritto. La provocazione è enorme, l’ennesimo tentativo di riscrittura negazionista della storia che in queste contrade sta colpendo da anni con una violenza inusitata. Non poteva non trovare una risposta: popolare, di massa, determinata. Alla cerimonia in ricordo degli antifascisti fucilati, domenica, intorno alla piccola lapide addossata al muro di mattoni rossi, le bandiere delle sezioni dell’Anpi e delle formazioni partigiane...