Internazionale
Contro l’intesa Iren-Mekorot: «Ruba acqua ai palestinesi»
Italia/Israele Protocollo tra la multiutility italiana e la compagnia israeliana attiva nei Territori occupati e accusata di violazioni del diritto internazionale. Appello di spazi sociali e sindacati ai comuni "azionisti" perché intervengano. La società: «Solo scambio di competenze»
Cisterne d’acqua nel villaggio palestinese di al-Mufagara, vicino Hebron – Ap/Nasser Nasser
Italia/Israele Protocollo tra la multiutility italiana e la compagnia israeliana attiva nei Territori occupati e accusata di violazioni del diritto internazionale. Appello di spazi sociali e sindacati ai comuni "azionisti" perché intervengano. La società: «Solo scambio di competenze»
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 17 gennaio 2023
«L’acqua che ci passa sotto i piedi è inaccessibile, dobbiamo acquistarla dalla compagnia israeliana Mekorot. Trenta shekel per metro cubo, sei euro. I coloni la pagano tre shekel. Ogni famiglia per i bisogni base spende al mese mille shekel, due terzi di uno stipendio medio. Non siamo autorizzati a scavare pozzi, se non entro 150 metri di profondità, mentre i coloni possono arrivare a 800. L’acqua a cui abbiamo accesso è salata, inutilizzabile». Qualche anno fa Rashid Khoury, responsabile dell’associazione Jordan Valley Solidarity, descriveva così la quotidianità idrica dei palestinesi in Cisgiordania. Cisterne sui tetti nelle città e nei villaggi...