Politica
Convivere con la Lega, Pd in crisi di nervi
Trattative Voci, poi smentite, di un appoggio esterno al governo Draghi. Ma le correnti dem non lasciano margini al segretario, Base riformista parte con la richiesta del congresso. Martedì la fine delle consultazioni dopo un ultimo giro rapido, chiusa la strada per un governo di soli tecnici che avrebbe potuto evitare l'imbarazzo ai ministri Pd e Leu
Nicola Zingaretti – LaPresse
Trattative Voci, poi smentite, di un appoggio esterno al governo Draghi. Ma le correnti dem non lasciano margini al segretario, Base riformista parte con la richiesta del congresso. Martedì la fine delle consultazioni dopo un ultimo giro rapido, chiusa la strada per un governo di soli tecnici che avrebbe potuto evitare l'imbarazzo ai ministri Pd e Leu
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 7 febbraio 2021
Il primo giro di consultazioni di Mario Draghi finisce com’era iniziato. Colloqui lisci come l’olio all’interno delle stanze di Montecitorio dove il presidente incaricato riceve le delegazioni – persino troppo liscio quello della Lega, vedremo poi – mare in tempesta fuori da quelle stanze. Ieri a ballare è stato più di tutti il Pd. Salvini in versione statista europeo, disponibile e aperto come se fossero passati anni e non ore da quando ripeteva «mai con Draghi», ha rovinato la mattinata a Zingaretti. Che ha assistito in diretta, dalle parole del capo leghista che all’uscita delle consultazioni ha preso a parlare...