Internazionale

Cop21: il giorno delle belle parole

Cop21: il giorno delle belle paroleLa protesta a Parigi contro guerra e cambiamenti climatici – LaPresse

Conferenza sul clima I leader mondiali fanno molte promesse, nessuno è scettico. Ma subito emergono le difficoltà, gli interessi economici divergenti. Dodici giorni di negoziati, ma incertezza sul "peso" dell'accordo finale. A Parigi, 9 arresti dopo i 341 fermi di domenica, per le violenze a place de la République

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 1 dicembre 2015
E’ stata la giornata delle belle parole e delle grandi promesse, per l’apertura della Cop21 al Bourget. Mai tanti leader politici del mondo – 147 capi di stato e di governo, 196 stati rappresentati – hanno parlato con tanta “responsabilità” del futuro, dei “nostri figli e nipoti” chiamati a testimone del rispetto degli impegni, per la “prima generazione – ha detto Obama – che sente gli effetti del riscaldamento climatico e che puo’ fare qualcosa”. Dobbiamo “decidere dell’avvenire della terra”, ha sottolineato François Hollande. “Sfida”, “svolta”, “qui e ora”: queste parole si sono ripetute come un’eco, durante le lunghe ore...

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