Cultura
Cormac McCarthy, un incendiario dotato di una lingua di luce
RITRATTI Addio all’autore di «Meridiano di sangue», morto martedì scorso a 89 anni. Al mito della frontiera come conquista della wilderness e trionfo della «civiltà», McCarthy sostituisce un orrore che avanza, portando morte e distruzione. L’ultimo libro tradotto da Einaudi è «Il passeggero». A settembre verrà pubblicato «Stella Maris»
Cormac McCarthy / foto Ansa
RITRATTI Addio all’autore di «Meridiano di sangue», morto martedì scorso a 89 anni. Al mito della frontiera come conquista della wilderness e trionfo della «civiltà», McCarthy sostituisce un orrore che avanza, portando morte e distruzione. L’ultimo libro tradotto da Einaudi è «Il passeggero». A settembre verrà pubblicato «Stella Maris»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 giugno 2023
Un ingresso privilegiato nella narrativa di Cormac McCarthy, indiscusso decano della letteratura statunitense, scomparso martedì a ottantanove anni, si trova nell’incipit di Suttree (1979), il suo romanzo forse più ambizioso e autobiografico, dove lo scrittore americano si rivolge direttamente al lettore: «Caro amico adesso nelle polverose ore senza tempo della città quando le strade si stendono scure e fumanti nella scia delle autoannaffiatrici e adesso che l’ubriaco e il senzatetto si sono arenati al riparo dei muri e dei vicoli o nei terreni incolti e i gatti avanzano scarni e ingobbiti in questi lugubri dintorni, adesso in questi corridoi selciati...