Europa
Coronavirus, appuntamento quotidiano con Johnson. Ma nessuna chiusura dall’alto
L'incerto Regno unito L’obiettivo rimane quello di non sovraccaricare la sanità pubblica. Johnson sta cercando di rimediare al nugolo di polemiche innescate dalla sua gestione della pandemia finora caratterizzato da un discreto grado di confusione comunicativa
L'incerto Regno unito L’obiettivo rimane quello di non sovraccaricare la sanità pubblica. Johnson sta cercando di rimediare al nugolo di polemiche innescate dalla sua gestione della pandemia finora caratterizzato da un discreto grado di confusione comunicativa
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 marzo 2020
Leonardo ClausiLONDRA
Con il tristo pallottoliere che segnava 53 morti e 1,543 contagiati (171 più di domenica), e sul groppone il rapporto della massima agenzia medica nazionale pubblicato di straforo dal Guardian con proiezioni da tregenda (otto milioni di ricoverati, dai 350 ai 500mila morti, un 80% di contagi), ieri Boris Johnson ha iniziato la prima di una serie di conferenze stampa quotidiane sulla diffusione del contagio, spalleggiato da Chris Witty, l’epidemiologo massima carica della sanità inglese e (Sir) Patrick Vallance, ex capo della ricerca del colosso farmaceutico GlaxoSmithKline. Per dire non molto più di quanto non si sapeva già pur definendolo...