Cultura

Corpo a corpo con la critica

Corpo a corpo con la criticaClaudio Cintoli, «Crisalide», 1972

SCAFFALE «Ghenos Eros Thanatos e altri scritti sull’arte 1968-75» di Alberto Boatto. A cura di Stefano Chiodi, il libro uscito per L’Orma testimonia la lucida reinvenzione di un ruolo che oggi abita terreni incerti

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 30 giugno 2016
La destituzione dell’«autorità» praticata, nel 68, dai movimenti contestatari è passata attraverso la destituzione del critico. Nel momento in cui gli artisti hanno voluto assumere il controllo dei modi di esposizione e commento delle opere, si è affermato il curatore indipendente, fiancheggiatore e complice, come snodo dei processi di valorizzazione dell’arte. E ha messo in ombra la relazione arte-critica, a distanza e conflittuale, da sempre necessaria per la mobilitazione civile. La saldatura con la realtà poteva compiersi in uno spazio-laboratorio destrutturato e non gerarchico, come in When attitudes become form (1969) di Harald Szeemann, facendo a meno dell’interpretazione, anzi rifiutandola...

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