Internazionale
Rifiuti-connection tra Italia e Tunisia, ministro in manette
Le indagini iniziate a novembre Corruzione e smaltimento illecito, 12 arresti eccellenti. L’inchiesta tunisina travolge anche il titolare dell’Ambiente, Mustapha Araoui. Ma è un crimine anche scaricare materiali tossici sui paesi poveri che non possono trattarli e non riescono a smaltire neanche i loro
Le indagini iniziate a novembre Corruzione e smaltimento illecito, 12 arresti eccellenti. L’inchiesta tunisina travolge anche il titolare dell’Ambiente, Mustapha Araoui. Ma è un crimine anche scaricare materiali tossici sui paesi poveri che non possono trattarli e non riescono a smaltire neanche i loro
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 dicembre 2020
È il più grande scandalo ecologico nella storia della Tunisia quello che lunedì ha portato all’arresto del ministro dell’Ambiente Mustapha Araoui, dimissionato il giorno prima dal governo. Ma il presidente della Commissione del buon governo nel parlamento tunisino, Badreddine Gamoudi, incaricato del dossier sui rifiuti italiani, ha rimproverato al primo ministro Mechichi di aver aspettato che fosse emesso il mandato di cattura per estromettere il ministro dell’ambiente, nonostante le prove a suo carico fossero evidenti. Mustapha Araoui LA «RIFIUTI CONNECTION» è un combinato disposto di corruzione e traffici illeciti: l’importazione in Tunisia di rifiuti pericolosi «esportati» dall’Italia. L’inizio...