Politica
Corte divisa e ristretta. Bocciato il referendum più temuto dal governo
Pessimo lavoro La conta tra 13 giudici costituzionali condanna il quesito sull’art. 18. Via libera agli altri due. E alle manovre per far saltare anche quelli. L'ex ministra Elsa Fornero: qualche maliziosa voce sostiene che il quesito sia stato formulato in modo da portare, naturalmente, a una bocciatura
La segretaria Cgil Susanna Camusso – Foto Cristini
Pessimo lavoro La conta tra 13 giudici costituzionali condanna il quesito sull’art. 18. Via libera agli altri due. E alle manovre per far saltare anche quelli. L'ex ministra Elsa Fornero: qualche maliziosa voce sostiene che il quesito sia stato formulato in modo da portare, naturalmente, a una bocciatura
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 12 gennaio 2017
«Qualche maliziosa voce aveva sostenuto che il quesito era stato formulato in modo che portasse naturalmente a una bocciatura». Riappare l’ex ministra del lavoro Elsa Fornero nei commenti alla decisione di ieri mattina della Corte costituzionale sui referendum promossi dalla Cgil. Due quesiti ammessi – quello che vuole cancellare i voucher e quello che vuole ripristinare la responsabilità in solido tra appaltatore e appaltante – ma soprattutto un quesito bocciato, il più atteso. Non ci sarà il referendum sul cuore della riforma renziana del mercato del lavoro, il «Jobs act», e cioè su decreto legislativo che nel marzo 2015 ha...