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Cose un po’ ricordate, un po’ risistemate, a volte nascoste: un romanzo epistolare di Letizia Muratori

Cose un po’ ricordate, un po’ risistemate,  a volte nascoste: un romanzo epistolare di Letizia MuratoriMimmo Paladino, «Senza titolo», 2006

Scrittrici italiane Un secolo visto a ritroso dagli occhi di una diciottenne, per ricomporre i pezzi del proprio essere al mondo: «Carissimi», da La nave di Teseo

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 16 febbraio 2020
Registrazioni di chiamate, spezzoni, sigle d’archivio, e-mail, messaggi in segreteria, monconi di video, biglietti, plichi arrotolati, vecchie carte topografiche, e soprattutto lettere: «lettere molto personali che vengono fuori dalla lontananza». Lettere «provocatorie, imbarazzanti», che lottano, vanno in competizione con l’inerzia di tutta quella materia incoerente, accatastata, fatta di cose un po’ ricordate, un po’ risistemate o nascoste, un po’ scordate. Molte cose, molta materia: tutto un secolo visto a ritroso, come da un cannocchiale rovesciato, con l’occhio di una diciottenne, Nurit, che vuole rimettere a posto i pezzi del proprio essere al mondo – scoprire, cioè, qualcosa sul proprio padre...

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