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Così il jihad insidia nel sangue la «stabilità» talebana
Afghanistan La strage manda inesorabilmente un «messaggio» che va molto oltre i confini del paese e annuncia una logica escalatoria ben distinta dai proclami rassicuranti delle ultime settimane. Ricalca la strategia dei miliziani rivali del califfato
Talebani di guardia a un checkpoint a Kabul – Ap
Afghanistan La strage manda inesorabilmente un «messaggio» che va molto oltre i confini del paese e annuncia una logica escalatoria ben distinta dai proclami rassicuranti delle ultime settimane. Ricalca la strategia dei miliziani rivali del califfato
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 27 agosto 2021
La prime bombe sotto l’Emirato Islamico subentrato all’effimera Repubblica Islamica, dilaniano un’umanità inerme e in fuga, umiliata nel canale di scolo dell’aeroporto di Kabul nell’incerta attesa di un controllo di documenti misericordioso. Le bombe investono pesantemente i militari occidentali, gli americani in primis, mentre imbarcano se stessi e i loro moderni mezzi. Colpiscono, da ultime, anche le unità scelte dei Taliban. Quelle mandate a «mettere in sicurezza» il perimetro dello scalo sotto gli occhi delle telecamere di tutto il mondo. Mai attentato era stato più annunciato: una ridda di voci, di «presto, sgomberare che sta arrivando», un crescendo fra gli...