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Così la «buona scuola» cancella il Pd nelle urne
Renzi, il gran maestro "Ho visto e sentito, nelle piazze e sul web, centinaia e migliaia di donne e di uomini che da sempre votavano Pd, dichiarare l’intenzione di non votare più il partito democratico, criticare la sinistra dem per incoerenza e scarsa efficacia e, una parte, applaudire ripetutamente e convintamente i parlamentari del M5S"
Renzi, il gran maestro "Ho visto e sentito, nelle piazze e sul web, centinaia e migliaia di donne e di uomini che da sempre votavano Pd, dichiarare l’intenzione di non votare più il partito democratico, criticare la sinistra dem per incoerenza e scarsa efficacia e, una parte, applaudire ripetutamente e convintamente i parlamentari del M5S"
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 7 giugno 2015
Quando nel 2008 il maglio di Tremonti colpì la scuola statale con 8 miliardi (e centotrentamila posti di lavoro) di tagli, con la Gelmini che, smantellando la nostra scuola primaria, tra le migliori del mondo, straparlava di maestro unico, grembiulini e voti in condotta, fummo in molti a pensare che dietro quanto accadeva oltre l’ideologia e le politiche neoliberiste di riduzione della spesa sociale si celasse anche una vendetta politica. Alle elezioni del 2008 il mondo della scuola, un mondo per tre quarti al femminile, aveva costituito il comparto del lavoro dipendente pubblico e privato che aveva espresso una maggiore...