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Così l’Italia rischia di perdere il treno
Rinnovabili e automotive Se dunque l’Italia rischia una perdita netta di posti di lavoro lo deve all’insipienza di una parte della sua classe dirigente – industriale e politica – che non ha mai né creduto né investito nella transizione, pensando di poter solo proteggere l’esistente
Roberto Cingolani – Lapresse
Rinnovabili e automotive Se dunque l’Italia rischia una perdita netta di posti di lavoro lo deve all’insipienza di una parte della sua classe dirigente – industriale e politica – che non ha mai né creduto né investito nella transizione, pensando di poter solo proteggere l’esistente
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 2 febbraio 2022
Il “bagno di sangue” evocato dal ministro Cingolani la scorsa estate, per attaccare la transizione energetica, è stato rilanciato in questi giorni da un altro ministero – il Mise – per la perdita di posti di lavoro legati al diesel. L’azienda di Bari che ha annunciato esuberi è parte di una multinazionale tedesca in realtà in crescita proprio nei settori della transizione. Peccato che investa altrove, e non in Italia. Questo caso è esemplare di come i ritardi di una parte dell’industria che produce in Italia e quelli di un governo che sulla transizione non hanno ancora fatto vedere nulla...