Politica
Costituzione, la metà basta
Camera Opposizioni fuori dall’aula, Pd e alleati votano da soli la riforma. Per Renzi «non è un problema». Per il suo partito solo un po’. L’«Aventino» al posto dell’ostruzionismo è la scelta della disperazione. Tra i dissidenti nessuno trova il coraggio di far mancare il numero legale
I banchi vuoti nell'emiciclo di Montecitorio – lapresse
Camera Opposizioni fuori dall’aula, Pd e alleati votano da soli la riforma. Per Renzi «non è un problema». Per il suo partito solo un po’. L’«Aventino» al posto dell’ostruzionismo è la scelta della disperazione. Tra i dissidenti nessuno trova il coraggio di far mancare il numero legale
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 14 febbraio 2015
Andrea FabozziROMA
«Non votano? Problema loro». Comincia a scendere la sera quando l’aula della camera dei deputati si svuota per metà. Solo allora si sbloccano le votazioni sugli emendamenti, i subemendamenti e gli articoli della legge di revisione costituzionale. Accade quando tutte le opposizioni sfilano via e il Pd e i suoi alleati centristi cominciano a fare da soli. Nell’aula resta il ricordo delle risse e delle scazzottate notturne; niente più ostruzionismo né sparring partners. Ma il vuoto lascia addosso cattive sensazioni, rari onorevoli Pd tentennano. Renzi si occupa di rincuorare gli scettici e ammonire i dubbiosi: Le opposizioni non votano? «Problema...