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Covid-19: l’Occidente spiazzato guarda a Oriente
Asia Dove non era riuscita l’epidemia di Sars del 2003 – che era rimasta in gran parte confinata nel contesto asiatico – è arrivato invece il nuovo coronavirus, svelando le debolezze di un occidente spiazzato e impaurito che si rivolge a oriente in cerca di una possibile via di uscita dalla «crisi più grave dopo la seconda guerra mondiale»
Un concorso pubblico svoltosi in un campo di calcio per mantenere le distanze in Corea del Sud – Ap
Asia Dove non era riuscita l’epidemia di Sars del 2003 – che era rimasta in gran parte confinata nel contesto asiatico – è arrivato invece il nuovo coronavirus, svelando le debolezze di un occidente spiazzato e impaurito che si rivolge a oriente in cerca di una possibile via di uscita dalla «crisi più grave dopo la seconda guerra mondiale»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 aprile 2020
Nel 1973 usciva «Facce dell’Asia che cambia», una serie documentaristica firmata da Carlo Lizzani che coglieva e mostrava un continente le cui dinamiche sociali, i processi politici e la proiezione globale iniziavano ad imporsi anche all’attenzione di mondi geograficamente e culturalmente lontani. Nel bel mezzo della pandemia di coronavirus con cui stiamo imparando a misurarci, a cambiare sembra invece il volto dell’occidente. In ordine sparso, lentamente e con palpabile indecisione, i Paesi occidentali si sono ritrovati a dover gestire quella che da più o meno tutti i capi di stato e di governo è stata definita come «la più grande...