Internazionale
La grande bruttezza del digitale
Post Virus È giunto il momento di ricordare che quanto contribuisce a tracciare le identità digitali delle persone appartiene alle persone e non alle piattaforme
Post Virus È giunto il momento di ricordare che quanto contribuisce a tracciare le identità digitali delle persone appartiene alle persone e non alle piattaforme
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 aprile 2020
La stucchevole propaganda sulla grande bellezza dell’era digitale si è sgonfiata come una gomma bucata alla prima vera prova sul campo. L’emergenza del Covid-19 ha dato quattro schiaffi agli esegeti e ai supereroi delle tecniche algoritmiche. Le sequenze numeriche incomprensibili ai comuni mortali assomigliano alla letteratura del mistero o alla fantascienza, e da questo traggono un’apparente oggettività. Sotto una simile lunga coperta si sono inserite negli anni vere e proprie linee opportuniste o strumentali: dall’accostamento forzoso del digitale alla televisione, alla creazione di Agende e agendine, al ricorso e alle passerelle di consulenti e soloni. A farne le spese è...