Economia

Crescita addio, il tuffo di Renzi nel mare della recessione

Crescita addio, il tuffo di Renzi nel mare della recessioneIl presidente del Consiglio Matteo Renzi

Crisi Per la prima volta il presidente del Consiglio ammette che le stime del governo sono errate: «sarà molto difficile arrivare alla stima dello 0,8%». E poi si esibisce in una spettacolare teoria economica: «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone». A suo dire, gli italiani aspettano con ansia la legge elettorale e l'abolizione del Senato

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 25 luglio 2014
Era solo una questione di tempo. Ieri il presidente del Consiglio è uscito dalla bolla in cui vive e sembra avere riconquistato un contatto con la realtà. In un’intervista andata in onda su La7 ha ammesso che sarà «molto difficile» arrivare alla stima dello 0,8% contenuta nel Def. Ma poi non ha resistito e si è prodotto in una teoria economica singolare: «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone». «La nostra priorità è lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015». E il principio di realtà, riscoperto...

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