Alias Domenica
Crevel, esprit con le armi del sogno e dell’azione
René Crevel, «Il mio corpo ed io», Elliot Un «io» isolato in un borgo delle Alpi francesi... Il comunista e surrealista eretico nel suo ardore adolescente
Crevel (a sinistra) accanto a Tristan Tzara in una fotografia di Man Ray, 1928
René Crevel, «Il mio corpo ed io», Elliot Un «io» isolato in un borgo delle Alpi francesi... Il comunista e surrealista eretico nel suo ardore adolescente
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 26 giugno 2016
Ardore, spasimo di verità, avventura dello spirito fino al sacrificio di sé: ecco, se è esistito qualcuno che nella letteratura francese del Novecento ha davvero incarnato e anzi testimoniato l’etimologia dell’adolescenza come qualcosa di bruciante e insieme di dileguante, costui è stato René Crevel, nella cui brevissima parabola (nacque nel 1900 a Parigi e lì si tolse la vita nel giugno del ’35) si combinano e intanto esplodono le contraddizioni artistiche e politico-intellettuali del suo secolo medesimo. Quante cose è riuscito a essere questo ragazzo (ma a lui si attaglierebbe meglio il nativo enfant) minato dalla tubercolosi, di complessa identità...