Europa
Crisi a «Libération», redazione sotto choc
Informazione Tagli, licenziamenti, nuovi contratti e «clausola di non denigrazione»
La redazione di "Libération"
Informazione Tagli, licenziamenti, nuovi contratti e «clausola di non denigrazione»
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 17 settembre 2014
Anna Maria MerloPARIGI
Il quotidiano Libération affonda nella crisi. Malgrado una ricapitalizzazione di 18 milioni di euro lo scorso luglio, da parte dei nuovi azionisti di maggioranza, il finanziere Patrick Drahi e l’affarista-immobiliarista Bruno Ledoux, proprietà e direzione hanno fatto una “proposta” bomba alla redazione: soppressione di 93 posti di lavoro (su 250, di cui 180 giornalisti), cioè un taglio di un terzo di chi ha un contratto a tempo indeterminato, riduzione da 11 a 9 settimane di ferie, da dicembre nuovo contratto per tutti quelli che restano (lavoro su carta, web, in futuro radio, tv e anche per gli “avvenimenti” organizzati dal “marchio”...