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Crisi di governo, perché è presto per cantar vittoria

Crisi di governo, perché è presto per cantar vittoria – Illustrazione di William Hogarth

Crisi di governo Dalla scarna relazione di Zingaretti sono emersi cinque punti, unanimemente assunti dalla Direzione del Pd, talmente general-generici da rendere i contorni del mandato al segretario per trattare con i 5stelle del tutto indeterminati. Si passa da un piatto europeismo in perfetta continuità con la linea dominante nella Ue, al ribadimento della triade “minnitiana” - solidarietà, legalità, sicurezza – in tema di immigrazione. La questione dei porti aperti non può essere lasciata in mano alle iniziative seppur giuste e coraggiose della Magistratura

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 22 agosto 2019
La semplice parlamentarizzazione della crisi – un atto dovuto ma di questi tempi non scontato – ha bruscamente ridimensionato la figura politica di Salvini. La sua arrogante replica a Conte, più miserabile che misera, non poteva nascondere il vuoto di pensiero politico e strategico del ministro della malavita. A questo risultato hanno contribuito le crescenti contestazioni popolari che hanno accompagnato il tour di Salvini man mano che scendeva lo Stivale. Eppure non è il caso di cantare vittoria. NON SI DEVE ripetere l’errore di sottovalutare la capacità di un esasperato populismo di destra di trovare rapidamente consensi e numerosi. Ora...

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