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Crisi europea, decadenza italiana

Crisi europea, decadenza italianaL'Italia all'asta – Luciano Fabro

L'analisi Ri-pensare l’Italia nell’economia globale, con il Pil mondiale che cresce, quello europeo che arranca e l’Italia che aggrava la distanza tra la cultura e i processi produttivi, non sceglie la strada degli investimenti pubblici, non colma le carenze istituzionali, subisce l’eclisse dei partiti e la tentazione plebiscitaria

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 1 giugno 2016
Nel tentare di ri-pensare la società italiana si può muovere da una rapida speculazione sull’economia a tre livelli: il Mondo, che va; l’Europa, che non va; l’Italia, un disastro. Le cose poi risulteranno diverse, ma tant’è. I “maledetti economisti” – come diceva Sergio Ricossa, imperfettista colto – non sanno far meglio… a) Mondo Non cessa di stupire che il Pil del globo dal 1820 si sia moltiplicato di 70 volte, di 10 volte pro capite in media. Per questo il capitalismo si è affermato persino a Cuba, mancando solo la Corea del Nord. Si è affermato sebbene sia tremendamente instabile,...

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