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Crisi greca, l’opera da tre soldi

Bruxelles Dietro le facce compassate, il dente del pescecane. Che non vorremmo vedere ancor più da vicino

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 17 luglio 2015
Dopo circa un secolo di discussioni, in pochi mesi (se volessimo essere poetici – ma non ne abbiamo alcuna voglia – in una notte torrida) si è chiarito in modo sufficientemente nitido, anche ai più ottimisti, il rapporto che il capitalismo ha con la democrazia, l’uso che fa delle sue istituzioni. Un utilizzo relativistico, funzionale. Il riconoscimento del «valore assoluto» della democrazia lo si pretese solo dalla sinistra, come certificazione del superamento del suo «peccato originale». Come per la democrazia, così per la sua struttura sociale, welfare e diritti: «beni di lusso», variabili dipendenti e sacrificabili di fronte al feticcio...

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