Alias Domenica
Critica d’arte, registrazione della vita: Carla Lonzi
Laura Iamurri, "Un margine che sfugge. Carla Lonzi e l'arte in Italia", da Quodlibet La singolare avventura di una intellettuale anni sessanta che rifiutò ogni settorialità del sapere in nome di un esistenzialismo femminile
Una foto storica di Carla Lonzi
Laura Iamurri, "Un margine che sfugge. Carla Lonzi e l'arte in Italia", da Quodlibet La singolare avventura di una intellettuale anni sessanta che rifiutò ogni settorialità del sapere in nome di un esistenzialismo femminile
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 15 gennaio 2017
Il primo artista frequentato da Carla Lonzi è stato Pinot Gallizio. In un certo senso, è da questo primo incontro che l’attenzione della giovane allieva di Roberto Longhi si sposta dal fatto pittorico a quello umano. Come aveva imparato dal proprio maestro, la Lonzi vagliava l’opera d’arte non solo con il proprio sguardo, ma con la propria esperienza. L’iniziale consonanza con Longhi era però andata trasformandosi negli anni, fino a consumarsi in una vera e propria rottura, grazie a una crescita intellettuale complessa, a volte misteriosa perché vissuta tanto più internamente che pubblicamente, ma della quale si seguono ora le...