Politica

Crocetta: no dikat di Roma. Renzi gelido

Crocetta: no dikat di Roma. Renzi gelidoRosario Crocetta, governatore della Sicilia – Foto La Presse

Sicilia «Non mi piego alla calunnia». Il governatore resiste, i partiti strepitano ma tirano un sospiro di sollievo: niente voto. «Contro di me un killeraggio politico, il delitto imperfetto». Il presidente replica alle accuse e sfida il Nazareno: «Solo l’assemblea può decidere la fine del governo siciliano». Premier impotente e spazientito: «Basta telenovele, governino bene. Sennò a casa»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 24 luglio 2015
Cita Gramsci, Pasolini, Brecht, Manzoni, Hemingway, e alla fine dopo un’ora intera di pirotecnica autodifesa, quando arriva alla conclusione piatta e chiara – «non mi dimetto» – Rosario Crocetta si toglie il gusto di recitare i versi nietzschiani di Lou Andreas Salomé della «Preghiera alla vita», «Così un amico ama l’amico/come io amo te, vita misteriosa,/sia che in Te io abbia esultato, pianto,/sia che Tu mi abbia dato felicità, o dolore», in un’aula che a questo punto strepita e rumoreggia ma sotto sotto tira un sospiro di sollievo: al voto non si va, sarebbe «moralmente inaccettabile» per il governator. E...

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