Alias Domenica
Crocevia di demiurghi per un film-sensazione: Chinatown
Editoria Stati Uniti Oltre a Polanski e a Nicholson, Towne (sceneggiatore) ed Evans (produttore). Quattro destini nella ricognizione su Chinatown del critico Sam Wasson: The Big Goodbye, Flatiron Books
Faye Dunaway e Roman Polanski sul set di Chinatown, Usa 1974
Editoria Stati Uniti Oltre a Polanski e a Nicholson, Towne (sceneggiatore) ed Evans (produttore). Quattro destini nella ricognizione su Chinatown del critico Sam Wasson: The Big Goodbye, Flatiron Books
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 giugno 2020
«Non c’è nessuno nella storia che sia responsabile di così tante gravidanze quanto me. E tu sai il motivo…» Lo sceneggiatore Robert Towne ride in anticipo, aspettandosi l’ovvia chiusura della battuta del suo interlocutore. «Love Story!». La persona che Towne ha di fronte, al tavolo del ristorante Dominick’s di West Hollywood, è Robert Evans, capo produzione della rinata Paramount, relativamente giovane per quel ruolo (ha quarantadue anni), ma con già alle spalle successi folgoranti come Il padrino, Rosemary’s Baby e, appunto, Love Story. Siamo nella prima metà del 1972, e quell’incontro è già un punto cruciale delle rispettive carriere. Da...