Politica
Crollo del ponte, faro sul ministero
Il mostro di Genova A febbraio il Mit era stato avvertito dei rischi sul Morandi. Il dirigente che dopo la strage ha fatto partire la procedura di revoca è lo stesso che fu sollecitato ad accelerare i lavori sul pilone 9. Ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato carte in tre sedi del dicastero di Toninelli, che si è detto «ben felice»
Quel che resta del ponte Morandi – Ansa
Il mostro di Genova A febbraio il Mit era stato avvertito dei rischi sul Morandi. Il dirigente che dopo la strage ha fatto partire la procedura di revoca è lo stesso che fu sollecitato ad accelerare i lavori sul pilone 9. Ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato carte in tre sedi del dicastero di Toninelli, che si è detto «ben felice»
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 agosto 2018
La Guardia di Finanza bussa al ministero delle infrastrutture. A Roma ma anche a Torino, dove ha sede il provveditorato alle opere pubbliche di Piemonte e Liguria, e a Genova, negli uffici dell’ispettorato territoriale. La procura genovese cerca le prove della mancata manutenzione straordinaria e urgente sul ponte Morandi, e le cerca – oltre che nella sede della società del gruppo Atlantia Spea Engineering, visitata ancora ieri – naturalmente al ministero, il quale dal 2012 è responsabile della vigilanza sui concessionari. Il faro è sugli ormai famosi lavori di retrofitting sul pilone 9, dell’urgenza dei quali si è cominciato a...