Internazionale
Cuba non si ferma ma è costretta a fare i conti con Irma
L'isola ferita Le 10 vittime causate dalla furia dell’uragano sono vissute quasi come una colpa nazionale. A evitare il peggio è stata la solidarietà. Malgrado i danni gravissimi da ieri scuole e trasporti regolari. E anche il baseball riparte
I danni provocati dal passaggio di Irma a Cuba – Efe/LaPresse
L'isola ferita Le 10 vittime causate dalla furia dell’uragano sono vissute quasi come una colpa nazionale. A evitare il peggio è stata la solidarietà. Malgrado i danni gravissimi da ieri scuole e trasporti regolari. E anche il baseball riparte
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 15 settembre 2017
Roberto LiviL'AVANA
«Cuba non si ferma», titolava a tutta pagina il (quotidiano del Pc) Granma di mercoledì. E in effetti l’isola non è in ginocchio. Ma certo, gravemente ferita. L’uragano Irma, la più potente tormenta mai prodottasi nell’Atlantico, con venti attorno ai 250Km orari, e un diametro che ha superato abbondantemente i 300 chilometri, ha colpito Cuba per 72 ore, da Baracoa, all’estremo oriente fino a Cardenas, vicino al famoso litorale di Varadero. Con una forza spaventosa, come può testimoniare chi scrive che pure, a Cojimar nel municipio dell’Avana dell’Est, ha dovuto subire “solo” l’assalto della periferia del ciclone. UNA FURIA IMPRESSIONANTE,...