Italia
Cucchi, per il «depistaggio» il generale Casarsa rischia il processo
Sulla pelle di tutti La procura di Roma chiude le indagini sull'insabbiamento della verità. Atto notificato ad otto carabinieri tra i quali l’ex comandante dei Corazzieri. I pm accusano l’ex capo del Gruppo Roma di aver permesso le false annotazioni.Indagati anche Cavallo, Colombo, Sabatino, Soligo, Di Sano, De Cianni e Testarmata
Sulla pelle di tutti La procura di Roma chiude le indagini sull'insabbiamento della verità. Atto notificato ad otto carabinieri tra i quali l’ex comandante dei Corazzieri. I pm accusano l’ex capo del Gruppo Roma di aver permesso le false annotazioni.Indagati anche Cavallo, Colombo, Sabatino, Soligo, Di Sano, De Cianni e Testarmata
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 20 marzo 2019
Inizia alla fine dell’ottobre 2009, si ripete nel 2014 e nel 2015, e si protrae fino ai nostri giorni, la lunga serie di azioni volte a depistare e insabbiare quanto accadde la sera del 15 ottobre 2009 nella caserma Casilina di Roma, dove Stefano Cucchi venne accompagnato dai tre carabinieri della stazione Appia che lo avevano arrestato (Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale nel processo bis), per l’obbligo del fotosegnalamento. L’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi Caserma dalla quale invece il geometra 31enne – ex tossicodipendente ma in buono stato di salute, palestrato...