Cullandosi nella coda di una cometa
RYOKO SEKIGUCHI Una intervista con l’autrice giapponese sul suo «Nagori» (Einaudi). «Il titolo del mio libro significa una specie di saudade, malinconia o nostalgia per ciò che abbiamo perso. Nel caso delle stagioni, la perdita non è definitiva. Si osserva una ciclicità ma niente si ripete uguale. Lo spazio intermedio tra "il prima" e "il dopo" non racconta solo l’avvicendarsi del tempo ma anche le nostre vite, ciò che assimiliamo, come il cibo o ciò da cui ci separiamo»
RYOKO SEKIGUCHI Una intervista con l’autrice giapponese sul suo «Nagori» (Einaudi). «Il titolo del mio libro significa una specie di saudade, malinconia o nostalgia per ciò che abbiamo perso. Nel caso delle stagioni, la perdita non è definitiva. Si osserva una ciclicità ma niente si ripete uguale. Lo spazio intermedio tra "il prima" e "il dopo" non racconta solo l’avvicendarsi del tempo ma anche le nostre vite, ciò che assimiliamo, come il cibo o ciò da cui ci separiamo»