Italia
Culle vuote, l’impatto del Covid sul nuovo record di denatalità
I dati Istat «Entro la fine dell’anno gli italiani saranno meno di 59 milioni - sostiene il presidente Giancarlo Blangiardo -, rispetto alla denatalità non c’è più distinzione tra Nord e Sud. Il Meridione si è ormai allineato al resto d’Italia», ma nel Nord-ovest, più colpito dalla pandemia durante la prima ondata, a dicembre il calo tocca il 15,4%
I dati Istat «Entro la fine dell’anno gli italiani saranno meno di 59 milioni - sostiene il presidente Giancarlo Blangiardo -, rispetto alla denatalità non c’è più distinzione tra Nord e Sud. Il Meridione si è ormai allineato al resto d’Italia», ma nel Nord-ovest, più colpito dalla pandemia durante la prima ondata, a dicembre il calo tocca il 15,4%
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 dicembre 2021
Il baby boom da lockdown non c’è stato. Anzi, il Covid ha portato a un nuovo record negativo delle nascite: 404.892 (meno15mila sul 2019), come riportato dai dati diffusi dall’Istat su natalità e fecondità nella popolazione residente in Italia nel 2020. Se a marzo dell’anno scorso, con la chiusura totale del paese, c’era chi ipotizzava un gran numero di concepimenti sull’onda di un’ipotetica maggiore intimità domestica, i numeri dicono l’esatto contrario: se si prendono in considerazione i mesi di novembre e dicembre – quando in teoria si sarebbero dovuti raccogliere gli effetti dell’inizio della pandemia -, il calo è infatti...