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Cultori e fruitori dell’opera d’arte

Chi è stato educato a considerare «l’hic et nunc dell’opera d’arte», ossia a meditare la ingente messe di problemi che solleva la questione della sua unicità ed ha conservato il […]

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 10 gennaio 2020
Chi è stato educato a considerare «l’hic et nunc dell’opera d’arte», ossia a meditare la ingente messe di problemi che solleva la questione della sua unicità ed ha conservato il convincimento che (detto con le parole scritte da Walter Benjamin nel 1936) «la sua esistenza unica è irripetibile» e che l’opera si attesta esclusivamente «nel luogo in cui si trova», è oggi costretto a operazioni difficilissime e impervie per assicurarsi quel contatto diretto che consente un rapporto di reciprocità, indispensabile per il realizzarsi di una ‘intesa’, e perché si determini quello speciale e delicato corrispondere che permette, a chi la...

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