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Cupa e triste la disfida della destra nell’informazione
Ri-mediamo Sui commenti dopo la liberazione di Silvia Romano cova una ben precisa idea del mondo: contro le diversità delle quali le religioni altre dal cattolicesimo sarebbero portatrici insane, contro l’internazionalismo e la solidarietà avverse ad ogni ottuso sovranismo, contro il mondo delle associazioni che rompe gli schemi politici artefatti. E contro le donne
Ri-mediamo Sui commenti dopo la liberazione di Silvia Romano cova una ben precisa idea del mondo: contro le diversità delle quali le religioni altre dal cattolicesimo sarebbero portatrici insane, contro l’internazionalismo e la solidarietà avverse ad ogni ottuso sovranismo, contro il mondo delle associazioni che rompe gli schemi politici artefatti. E contro le donne
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 maggio 2020
La più incredibile delle reazioni al ritorno di Silvia Romano è quella sull’accoglienza all’aeroporto. La presenza del presidente del consiglio e del ministro degli esteri è stata giudicata da taluni polemisti un eccesso. Memoria cortissima. Ben altro si è visto nei gloriosi tempi berlusconiani. Anzi. Memorabile una diretta del 1994 di Retequattro, in cui l’allora ministro degli esteri Antonio Martino era trattato come un principe poliglotta, fiore all’occhiello di un’Italia finalmente liberata. I benemeriti sociologi Katz e Dayan, autori del celebre volume «Le grandi cerimonie dei media» (1992), vi avrebbero magari dedicato un capitolo specifico. Ma simile diatriba è di...