Italia

Da Capaci a via D’Amelio, le stragi «nate» a Brancaccio

Da Capaci a via D’Amelio, le stragi «nate» a Brancaccio

Il padrino che parlava poco Il boss deve scontare diversi ergastoli

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 febbraio 2020
«Madre natura», lo chiamano dentro Cosa nostra. Personaggio dai tanti misteri, Giuseppe Graviano, 57 anni, è quello che probabilmente conosce i segreti più oscuri della Cupola. Custode degli intrecci tra l’organizzazione mafiosa, la politica, gli apparati deviati dello Stato e parte del mondo della finanza. Coinvolto nelle stragi che sconvolsero il Paese tra il ’92 e il ’93. Assieme al fratello Filippo è stato a capo della storica famiglia di Brancaccio, quartiere periferico di Palermo, dove il clan, fedelissimo dei corleonesi di Totò Riina, ha costruito il suo impero economico con omicidi, droga, estorsioni. Arrestato a Milano nel ’94 dopo...

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