Internazionale
Da costumista a sarta di burqa, i sogni infranti di Azimi in una terra «strappata»
Il racconto di una donna afghana «Non sono riuscita a prendere nessun aereo. Ho preferito bruciare i miei documenti»
Una sfilata a Kabul nel 2017 – Ap
Il racconto di una donna afghana «Non sono riuscita a prendere nessun aereo. Ho preferito bruciare i miei documenti»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 1 settembre 2021
«Se un rammendo potesse fermare lo strappo sfilettato della società afghana sarebbe molto bello” dice Azimi T., indicando con il termine inglese tear lo strappo da rammendare. Eppure quel tear vuol dire anche «lacrima», come se la voglia di un pianto, protratto da almeno vent’anni, potesse sistemare queste rovine ben più profonde di uno strappo. Azimi oggi è una sarta di burqa in una terra che va a caccia di museruole per le donne. Azimi in un tempo molto vicino era costumista per dervishi in giro per il mondo, da Tirana a Istanbul. COM’È ESSERE una donna di cultura, a...