Alias Domenica
Da Didone ai rostri: più stereotipi che novità
Una mostra al Colosseo e al Foro romano La mostra Carthago intendeva rovesciare la prospettiva dei vincitori, ma la sintesi sulla civiltà fenicio-punica riesce un po’ scolastica. Assenti le recenti acquisizioni della ricerca
Corazza con decorazioni geometriche, vegetali e figurative, da Ksour es-Saf, bronzo dorato, III-II sec. a.C., Tunisi, Museo del Bardo
Una mostra al Colosseo e al Foro romano La mostra Carthago intendeva rovesciare la prospettiva dei vincitori, ma la sintesi sulla civiltà fenicio-punica riesce un po’ scolastica. Assenti le recenti acquisizioni della ricerca
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 dicembre 2019
In principio fu Qart Hadašt, la città nuova, fondata alla fine del IX secolo a.C. dai Fenici di Tiro là dove l’Africa sfiora le sponde settentrionali del Mediterraneo. Per i romani era l’esotica Carthago e i suoi fichi arrivavano freschissimi nell’Urbe, al punto da indurre Catone a portarne un cesto in senato, per manifestare la necessità di distruggere una potenza mercantile così minacciosamente vicina. Assieme alla celebre locuzione Delenda Carthago pronunciata dal Censore, la tradizione classica ha trasmesso un’idea della città punica quale «alterità radicale». La mostra Carthago. Il mito immortale (fino al 29 marzo 2020 al Colosseo e al...