Alias Domenica
Da Maas e Pasquali al computer: dov’è il baricentro?
Critica del testo e filologia La riedizione dell’aurea «Textkritik» del filologo tedesco e un manuale di Paolo Trovato, ribadiscono l’importanza del metodo genealogico nell’epoca delle «digital humanities»
Maestro di Parral, San Girolamo nello Scriptorium, 1480-1490, Madrid, Museo Lázaro Galdiano
Critica del testo e filologia La riedizione dell’aurea «Textkritik» del filologo tedesco e un manuale di Paolo Trovato, ribadiscono l’importanza del metodo genealogico nell’epoca delle «digital humanities»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 19 novembre 2017
Se le tavole della legge le scolpì Karl Lachmann (arconte eponimo che oscurò subito i patriarchi Madvig, Ritschl, Zumpt), l’apostolo delle genti fu Paul Maas – tedesco di famiglia ebrea, riparato in Inghilterra alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale –, che con la sua Textkritik diffuse il verbo della filologia ai quattro angoli della Vecchia Europa. E dalla Textkritik gemmò la torrentizia recensione di Giorgio Pasquali confluita presto nella profetica e genialissima Storia della tradizione e critica del testo. Il libello di Maas (18 pagine nella prima edizione tedesca), più volte edito e tradotto, esponeva in maniera succinta i principi...