Lavoro
Da Piombino ancora un sos al governo per i ritardi di Jindal sulle Acciaierie
Aggrappati all'acciaio Dopo il nuovo ritardo di quattro mesi per la presentazione del piano industriale, la città reagisce: "Abbiamo bisogno di un'acciaieria elettrica per la ripresa della produzione diretta". Tre giorni di sciopero della fame in piazza Cappelletti, e le richiesta generalizzata di un intervento dell'esecutivo per la necessaria reindustrializzazione.
La tre giorni di sciopero della fame in piazza Cappelletti
Aggrappati all'acciaio Dopo il nuovo ritardo di quattro mesi per la presentazione del piano industriale, la città reagisce: "Abbiamo bisogno di un'acciaieria elettrica per la ripresa della produzione diretta". Tre giorni di sciopero della fame in piazza Cappelletti, e le richiesta generalizzata di un intervento dell'esecutivo per la necessaria reindustrializzazione.
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 1 febbraio 2020
Riccardo Chiari PIOMBINO
Da quando la settimana scorsa il colosso Jindal Steel ha fatto sapere ufficialmente che per il piano industriale delle Acciaierie di Piombino ci sarà da aspettare almeno altri quattro mesi, con l’ennesimo ritardo e per giunta con una produzione dei laminatoi a singhiozzo, in città si sono moltiplicate le discussioni. Questo anche grazie allo sciopero della fame promosso dall’associazione Coordinamento Articolo 1-Camping Cig, che per tre giorni ha stazionato in piazza Cappelletti per sensibilizzare su una situazione che vede 900 operai a casa in cigs da anni, e agli altri 800 operativi ma al lavoro per non più di dieci,...