Internazionale
Da un anno detenuto in aeroporto: il rifugiato siriano che nessuno vuole
Siria Dal 15 marzo 2015 Fadi Mansour è agli arresti allo scalo turco di Istanbul. Fuori, 2,7 milioni di connazionali che ora guardano a Ginevra. Ma il negoziato è in stallo
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/11/03/04est2f01kobani rifugiati – Reuters
Siria Dal 15 marzo 2015 Fadi Mansour è agli arresti allo scalo turco di Istanbul. Fuori, 2,7 milioni di connazionali che ora guardano a Ginevra. Ma il negoziato è in stallo
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 17 marzo 2016
Frase scontata, ma a volte è vero che la vita assomiglia a un film. Almeno quella di Fadi Mansour. Detenuto da un anno all’aeroporto Ataturk di Istanbul, come il più famoso Tom Hanks in The Terminal, pare il modello perfetto dalla guerra civile siriana. Scappato nel 2012 da un paese in fiamme per sfuggire all’arruolamento nell’esercito, si è trasformato in un rifugiato. Un rifugiato che non vuole nessuno, come altri milioni di suoi connazionali. Non lo ha voluto il Libano che lo ha respinto, non lo ha voluto la Malesia che l’ha cacciato. E non vuole la Turchia che preferisce...