Lavoro

Dal carbone al gas, la transizione di Enel non convince Civitavecchia

Dal carbone al gas, la transizione di Enel non convince CivitavecchiaLa centrale Enel di Civitavecchia – Ansa

Energia e ambiente Nonostante lo sciopero dei quasi 500 addetti della centrale di Torre Valdaliga Nord, che chiedono di lavorare alla produzione di energia da fonti rinnovabili per mantenere i livelli occupazionali, l'ad del colosso industriale Tamburi conferma il passaggio da una fonte fossile a un'altra. Giuseppe Casafina (Fiom): "La transizione energetica non è di proprietà di Enel, perché si parla del futuro di tutti".

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 13 febbraio 2021
Proprio mentre Mario Draghi annunciava, fra unanimi consensi, la nascita del nuovo ministero alla transizione ecologica, solo le cronache locali di Civitavecchia davano conto dello sciopero dei quasi 500 addetti della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord. Uno sciopero metalmeccanico, indetto dalla Fiom e dall’Usb, con l’85% delle adesioni, per chiedere una riconversione della grande centrale a carbone che domina la città, e che per oltre 60 anni ha contribuito allo sviluppo e alla tenuta della rete elettrica nazionale. Con effetti collaterali ben conosciuti dai residenti, sotto forma di un aumento delle patologie a causa dell’inquinamento, appena scalfito dalla localizzazione...

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