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Dal carcere al Cie, l’Italia fermi l’espulsione di Abdel Touil
Caso Touil Dal carcere al Cie con rischio rimpatrio, l’Italia impedisca la riedizione del «caso Shalabayeva»
Abdel Touil al suo arrivo in Italia – LaPresse
Caso Touil Dal carcere al Cie con rischio rimpatrio, l’Italia impedisca la riedizione del «caso Shalabayeva»
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 30 ottobre 2015
Ai suoi legali, Silvia Fiorentino e Guido Savio, il ventiduenne marocchino Abdelmajid Touil è apparso «in condizioni fisiche e soprattutto psichiche gravemente compromesse» e ancora: «lo sguardo perso nel vuoto, incapace di riconoscere le persone» comprese quelle con le quali ha avuto qualche dimestichezza in un passato assai recente. Per la verità, non è raro che in un Centro di identificazione ed espulsione (Cie), come quello in cui ora è trattenuto Touil, a Torino, le persone si trovino in un simile stato. Io, il giovane marocchino, l’ho incontrato cinque giorni fa nella sua cella, nel carcere di Opera, nei pressi...