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Dal nostro lungo ’68 alla primavera pugliese
Ciao Giancarlo Da segretario del Pci, con la sua proverbiale tenacia, diede forma organizzata e continuità a quella che costituì non solo un’esperienza politica e intellettuale di alto livello, ma fu soprattutto la costruzione di un nuovo «blocco storico» che ha cambiato in modo duraturo il profilo di Bari e della Puglia
Ciao Giancarlo Da segretario del Pci, con la sua proverbiale tenacia, diede forma organizzata e continuità a quella che costituì non solo un’esperienza politica e intellettuale di alto livello, ma fu soprattutto la costruzione di un nuovo «blocco storico» che ha cambiato in modo duraturo il profilo di Bari e della Puglia
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 marzo 2020
Di Giancarlo, e del nostro rapporto di amicizia durato più di cinquanta anni, voglio ricordare soprattutto il «nostro» lungo ’68, quello di Bari, e come esso segnò una trasformazione radicale della città e del suo spirito pubblico le cui tracce per tanti aspetti ancora durano. Giancarlo ne è stato infatti il principale protagonista insieme a Francesco Laudadio, attraverso percorsi per lo più indipendenti, ma convergenti in quel passaggio essenziale che fu la confluenza nel Pci del vasto movimento giovanile rappresentato dal Comitato Antifascista Antimperialista, di cui egli stesso scrisse nel suo contributo al volume collettaneo Pci, intellettuali e Mezzogiorno, curato...