Politica
D’Alema riempie la platea del No
Riforma costituzionale Con l'ex presidente del Consiglio tanti esponenti di centrodestra, un po' meno di centrosinistra, e molte vecchie glorie della politica. Ma la proposta di riforma costituzionale "condivisa" per il dopo referendum, in caso di vittoria del No, è davvero minimale
Massimo D'Alema (a destra) ieri con Gaetano Quagliariello – lapresse
Riforma costituzionale Con l'ex presidente del Consiglio tanti esponenti di centrodestra, un po' meno di centrosinistra, e molte vecchie glorie della politica. Ma la proposta di riforma costituzionale "condivisa" per il dopo referendum, in caso di vittoria del No, è davvero minimale
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 13 ottobre 2016
Fini e Dini, Calvi e Salvi, tanto centrodestra (Romani, Brunetta, Fedriga, Schifani, Gasparri…), un po’ meno centrosinistra (Civati, Tocci, Zoggia…), vecchie glorie (Pomicino, Gargani), costituzionalisti di diverse sponde (Cheli, Gallo, Antonini, Pertici e poi l’ingresso, applaudito, di Stefano Rodotà), persino Ingroia. Massimo D’Alema è il primo a rendersi conto che la composizione articolata – diciamo – della sua platea può essere un problema. In altri tempi, la capacità di mettere assieme culture ed esperienze politiche così diverse – e c’è anche il senatore Ferrara capogruppo del Gal – sarebbe stata un valore aggiunto. Tanto più in una campagna per il...