Internazionale
Dalla piazza alla cella, il Rif non vuole tacere
Marocco La repressione del governo ha messo fine a un anno di manifestazioni nella regione. Ma resta viva la rabbia per una disuguaglianza strutturale. La protesta si sposta in carcere: 35 prigionieri in sciopero della fame da oltre un mese
Manifestazione a Rabat dopo la morte a Hoceima, nel Rif, del venditore di pesce Mouhcine Fikri – Efe
Marocco La repressione del governo ha messo fine a un anno di manifestazioni nella regione. Ma resta viva la rabbia per una disuguaglianza strutturale. La protesta si sposta in carcere: 35 prigionieri in sciopero della fame da oltre un mese
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 29 ottobre 2017
Davide LemmiFEZ
Ad Al Hoceima, una delle città principali della regione del Rif, non si protesta più. Le strade delle manifestazioni si sono svuotate. Gli slogan, sempre più rari, per giustizia e uguaglianza si sono trasferiti nei sobborghi di Imzouren o nelle piazze di Casablanca. L’INDAGINE SULLA MORTE di Mouhcine Fikri – il pescatore ucciso nell’ottobre 2016 da un compattatore di rifiuti mentre tentava di recuperare i pesci requisiti e gettati via dalla polizia, nonché scintilla delle proteste – è stata insabbiata. I capi del movimento di protesta Hirak sono in carcere o sotto il controllo dei servizi di intelligence marocchino. Al...