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Dalla sconfitta all’afasia, il tempo di LeU sta per scadere
Sinistra Un congresso in queste condizioni sarebbe dominato dai rancori. Occorre riconoscere che il partito è cosa diversa dai rappresentanti nelle istituzioni elettive
– Pedro Scassa
Sinistra Un congresso in queste condizioni sarebbe dominato dai rancori. Occorre riconoscere che il partito è cosa diversa dai rappresentanti nelle istituzioni elettive
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 aprile 2018
Lungi da me rimpiangere il tempo in cui il dibattito politico era fatto di scolastiche citazioni dei classici. Ma il modo con cui Lenin (in L’estremismo, malattia infantile del comunismo) descrive gli anni della reazione (1907-1910) successivi alla vittoria zarista fa riflettere. «Tutti i partiti rivoluzionari e di opposizione sono battuti. Scoraggiamento, demoralizzazione, scissioni, decomposizione, tradimento, pornografia invece di politica». È esattamente quanto sta succedendo. Potremmo parlare di «metafisica della sconfitta» (come ha fatto Michele Prospero su questo giornale) cui si sono abbandonati con una sorta di voluttà troppi intellettuali. Che cos’è la metafisica della sconfitta se non l’oltrepassamento dell’ultimo...