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Dalla Siria arriva il contagio della vergogna
Guerre comunicanti Erdogan ricatta gli europei minacciando ondate di profughi sulla rotta balcanica che comincia in Grecia e non è detto che non lo possa fare anche in Libia dove tiene per il bavero il governo di Tripoli sotto attacco del generale Khalifa Haftar, alleato dei russi
Circo mediatico al valico di Cilvegozu, presso la città turca di Hatay, confine sud-orientale della Turchia con la Siria – Ap
Guerre comunicanti Erdogan ricatta gli europei minacciando ondate di profughi sulla rotta balcanica che comincia in Grecia e non è detto che non lo possa fare anche in Libia dove tiene per il bavero il governo di Tripoli sotto attacco del generale Khalifa Haftar, alleato dei russi
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 febbraio 2020
Dalla Siria quasi dimenticata arriva la stagione cinica e amara dei ricatti incrociati e delle contraddizioni laceranti di un conflitto iniziato nel 2011 come una guerra civile diventata sempre di più una guerra per procura tra potenze internazionali e attori regionali. In un’area, il Medio Oriente, dove le azioni di destabilizzazione – cominciate quest’anno con l’assassinio da parte degli Usa del generale iraniano Qassem Soleimani – si accavallano alle devastanti crisi economiche, politiche e sociali interne che non lasciano scampo ai cittadini siriani, curdi, iracheni, libanesi, iraniani, palestinesi. [do action=”citazione”]A noi qui in Europa, per la nostra indifferenza, la mascherina...